Il Cristo degli Abissi potrebbe far pensare ad un relitto, finito sul fondale del mare. In realtà, però, la sua storia è un’altra.
Di ritrovamenti in mare che hanno lasciato il segno nella storia ce ne sono stati diversi. Basti pensare ai Bronzi di Riace, le celebri sculture raffiguranti due guerrieri greci, scovate da un sub dilettante nei primi anni ’70. Anche il Cristo degli Abissi si trova in fondo al mare, ma quello che potrebbe sembrare un relitto finito in acqua per le più svariate ragioni in realtà nasconde una storia ben diversa.

L’idea che ha portato alla creazione della statua è arrivata da Duilio Marcante, noto come il “padre” della subacquea in Italia, il quale ha coinvolto l’armatore e imprenditore Giacomino Costa, nonché presidente del Centro Sportivo Italiano di Genova. Il Cristo degli Abissi è stato realizzato dallo scultore Guido Galletti e per ottenere il bronzo sono state fuse tra loro campane, medaglie ed articoli navali (tra cui le eliche di alcuni sommergibili americani).
Alta circa 2,50 metri, la statua è stata creata nella Fonderia Artistica Battaglia, specializzata nella fusione di metalli. Oggi viene ammirata da milioni di visitatori, che per vederla si cimentano in un’immersione a 17 metri di profondità: un’escursione semplice ed accessibile a tutti, grazie a cui è possibile trovarsi “faccia a faccia” con l’imponente Cristo degli Abissi.
Tutto sul Cristo degli Abissi: il messaggio nascosto della statua
Come anticipato il Cristo degli Abissi è nato dalla volontà di Duilio Marcante, deciso a rendere omaggio a Dario Gonzatti, uno dei primi subacquei italiani, in seguito alla sua morte nel corso di un’immersione nel 1947. Si tratta, quindi, di una statua commemorativa che negli anni è diventata anche un tributo in ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita in mare.

A differenza di ciò che molti potrebbero pensare, il Cristo degli Abissi non è un relitto. La sua posizione è tutt’altro che casuale: è stato posato in acqua nel 1954, sul fondale della baia di San Fruttuoso. Quest’ultima si trova tra Camogli e Portofino e la statua è all’interno dell’Area naturale marina protetta istituita dal Ministero dell’ambiente nel 1999.
A portarla sul fondo del mare ci hanno pensato i subacquei di Mondo Sommerso, rivista dedicata agli appassionati di immersioni attiva fino al 2012, sotto la guida di Marco Paini, all’epoca direttore, che si è occupato della posa del Cristo degli Abissi sul suo basamento.
Nel 2003 la statua è stata interessata da restaurazione per poterla preservare al meglio, contrastandone la corrosione. Inoltre è stato possibile riattaccare una delle mani del Cristo – che si distingue per la sua posizione a braccia aperte (in segno di pace) – precedentemente staccata da un’ancora e rinvenuta dal subacqueo Enea Marrone.